sexta-feira, 6 de julho de 2012

Dolabella, genealogia e pontos de interesse.


Genealogia

Família procedente do porto de Gênova no final do séc. XIX, estabelecida no município de Belo Horizonte, MG.
Há outra família com esse sobrenome estabelecida, em fins do séc. XIX, no estado de São Paulo, à qual pertence o industrial José de Castro Dolabella [16.02.1894, SP -].
Sobrenome de uma família estabelecida na cidade do Rio de Janeiro

Interessante

Dolabella - Raro, sembrerebbe specifico di Napoli e Caserta, Dolabelli è praticamente unico, dovrebbero derivare dal cognomen latino Dolabella, ricordiamo con questo nome il patrizio romano Publio Cornelio Dolabella, genero di Cicerone, del quale esistono varie epistole a lui dirette, ed amico e alleato di Giulio Cesare, riportiamo un brano dalla prima Filippica di Cicerone: ".. Liberatus periculo caedis paucis post diebus senatus; uncus impactus est fugitivo illi, qui in Mari nomen invaserat. Atque haec omnia communiter cum collega; alia porro propria Dolabellae, quae, nisi collega afuisset, credo iis futura fuisse communia. Nam cum serperet in urbe infinitum malum idque manaret in dies latius idemque bustum in foro facerent, qui illam insepultam sepulturam effecerat, et cotidie magis magisque perditi homines cum sui similibus servis tectis ac templis urbis minitarentur, talis animadversio fuit Dolabellae cum in audacis sceleratosque servos, tum in impuros et nefarios liberos, talisque eversio illius exsecratae columnae, ut mihi mirum videatur tum valde reliquum tempus ab illo uno die dissensisse. ..".
Ettore Rossoni


Aunque parezca extraño, hasta el siglo VIII d.c no se adopto en Europa el llamado “Anno Domini”, es decir, la designación para llamar los años en relación al año de nacimiento de Jesús de Nazaret, el invento en cuestión fue ideado por Dionisio el Exiguo en el 525 de nuestra era para aclarar el lío que tenían en la época para determinar cuando tenían que celebrar la pascua cristiana.
Y que utilizaban antes? Pues tenían el “Ab urbe condita”, que vendría a significar “desde la fundación de la ciudad”, y de que ciudad hablan? tic tac tic tac… si pensaste en Albacete te equivocaste, era Roma! Y según parece se situaba en el 753adC (es decir, el año 1 cristiano, seria el 754 Ab urbe condita). Aunque en Roma se utilizaba ese sistema para datar las fechas históricas, a los simpáticos romanos les gustaba mas guiarse por el cónsul que estuviese en el poder ese año.
Los cónsules en Roma eran  los magistrados supremos  de la República Romana y era un cargo anual .  Un cónsul que me gustaría destacar  es  Publius Cornelius Dolabella,  ya que hizo uno bonito arco.
Ab urbe condita
Publicado el dia 10 por ferran



Publius Cornelius Dolabella was a Roman Republic consul in 283 BC. He is best noted for having defeated the Boii tribe at the Battle of Lake Vadimo. According to Appian, he is also credited with defeating the Senones under Britomaris in the same year, presumably before Vadimo.
Also according to Appian, Dolabella was killed in 282 BC when the Tarentines attacked and sank a small fleet of triremes under the command of Admiral Lucius Valerius. He either drowned, or was taken prisoner and executed in the city.
Gnaeus Cornelius Dolabella was a consul of the Roman Republic in 81 BC, with Marcus Tullius Decula, during the dictatorship of Sulla; but the consuls of that year were only nominal, as Sulla had all the power in his hands. (Cic. de Leg. Ayr. ii. 14 ; Gellius, xv. 28 ; Appian, B. C. i. 100.)
Wikipedia



La dolabella, conosciuta anche con il nome di dolabra (di cui dolabella è il diminutivo), era un'arma bianca con manico, usata dai Romani per uso militare, ma più spesso per eseguire i sacrifici.
Era da una parte tagliente e dall'altra parte a punta ricurva, insomma un incrocio tra un'ascia ed un piccone.
Altre fonti sostengono che non si trattasse di un'arma bensì di uno strumento poco conosciuto che veniva utilizzato per la costruzione degli Accampamenti. Avendo bisogno sia di ascia che di piccone per la costruzione della Castra e avendo poco spazio a disposizione, ecco che l'ingegno latino suggerì la manifattura di questo strumento che ricorda molto da vicino le moderne pale piegabili in dotazione agli eserciti odierni.
http://wapedia.mobi/it/Dolabella


68. M. Antonio P. Dolabella coss. - 44 a.C. - C. Ottavio per il testamento del padre Cesare si inserì a Brindisi nella gens Iulia. Mentre, verso le nove, entrava a Roma circondato da una grande moltitudine di persone, il sole chiuso da un piccolo cerchio di cielo puro e sereno, lo circondò con un arco come è solito stendersi l'arcobaleno tra le nuvole. Durante i giochi di Venere Genitrice, che Ottavio organizzò per il collegio, una stella cometa, sorta all'ora undicesima, verso nord, attirò gli occhi di tutti. Poiché questa stella era apparsa ai giochi di Venere, decise di consacrarla come segno della divinizzazione di Giulio Cesare. Lo stesso Cesare (scil. Ottaviano) ebbe una grande fermezza nel sopportare le numerose offese provocate dalla grande malizia del console Antonio. Ci furono frequenti terremoti. I cantieri navali e altri luoghi furono colpiti dai fulmini. Per la violenza di un turbine una statua, che Marco Tullio Cicerone aveva posto davanti alla cella di Minerva il giorno prima che il plebiscito lo mandasse in esilio, giacque a terra con gli arti sparsi, con le spalle, le braccia e le gambe rotte: mostrò allo stesso Cicerone un presagio funesto. Delle tavole di bronzo furono sradicate a causa del turbine dal tempio della Fede. I battenti del tempio della Salute furono spezzati, furono sradicati diversi alberi dalle radici e numerosi tetti scoperchiati. Una fiaccola fu vista passare nel cielo ad ovest. Una grande stella brillò per sette giorni. Tre soli splendettero e, attorno al sole più basso, divampò nel cerchio una corona come di spighe; quando il sole tornò in un solo cerchio, la sua luce si indebolì per molti mesi. Nel tempio di Castore alcune lettere dei nomi dei consoli Antonio e Dolabella furono distrutte: da ciò si capì che entrambi sarebbero stati espulsi dalla patria. Nella notte, davanti alla casa del Pontefice Massimo, si sentirono ululati di cani; il più grande di questi, dilaniato dagli altri, profetizzò una turpe infamia a Lepido. Un branco di pesci ad Ostia fu lasciato in secco dal riflusso della marea. Il Po uscì dagli argini e, ritornando nel suo letto, lasciò un'ingente quantità di vipere. Iniziò la guerra civile tra Cesare e Antonio.
2009 www.liceotorelli.it

                    
Verre si schierò con Silla che lo mandò a Benevento. Silla ricompensò Verre donandogli i beni sequestrati ai proscritti, ossia ai suoi avversari politici.
Nell'80 Verre venne nominato legatus dal governatore della Cilicia, Gneo Cornelio Dolabella. Quando il questore Gaio Malleolo venne ucciso, Dolabella lo sostituì con Verre che divenne pro-questore. Dolabella nominò Verre tutore del figlio di Malleolo. Al ritorno a Roma, restò poco da consegnare ai parenti dell'ucciso. Il patrimonio di Malleolo era praticamente scomparso.
Nel 78 Dolabella venne processato per il suo governo in Cilicia. Accusatore fu Marco Emilio Scauro. Verre si presentò come teste d'accusa. Dolabella fu condannato. Verre, che era stato il braccio destro di Dolabella, venne assolto. Tuttavia preferì scomparire da Roma per qualche tempo. Nel 75 Verre si presentò alle elezioni per praetor urbanus. Venne eletto, forse con qualche broglio elettorale. Nel 74 esercitò la pretura. Pare che le sentenze venissero trattate come al mercato. Nel 73 gli venne assegnato mediante sorteggio il governatorato della Sicilia. (...)
 Avvocati Cristiani Italiani
Sede Nazionale
Via Conte Ruggero, 22 - Catania


Agradecimento a Benzi, sobrenomes.





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